Roberto Rosso, the face of the old politics
I got to read the convoluted letter that his friend Roberto Rosso left a few newspaper groped to explain the outrageous antics of policies which he and Gianfranco Fini's followers are becoming protagonists.
Perhaps the politician formerly known Democrat, former DiPietro, a former legal secretary, and former ex forzitaliota pidiellino relevant today as neo-riciclatosi finiano, believes that people have short memories, and yet few are those who escape the political parable Mr. Roberto Rosso.
Few among the citizens of Vercelli, forget that Roberto was red until Berlusconi made him comfortable, just forget that even Roberto Rosso has held positions of government, always and only by Silvio Berlusconi; e pochi dimenticano che Roberto Rosso ha giocato a fare l’alfiere dei valori cristiani sino a quando non gli è convenuto maggiormente abbracciare le istanze del laicismo finiano più turpe e deteriore.
Nessuno può dimenticare che Roberto Rosso, proprio lui, il “grande” cattolico che promosse l’astensione per far fallire il referendum sulla procreazione medicalmente assistita, oggi, si trovi nel partito fondato da Gianfranco Fini: ossia colui che criticò duramente le “ingerenze confessionali” volte a far fallire il referendum sulla legge 40.
L’esercizio della memoria è una nobile attività che certe persone dovrebbero avere la dignità e la decenza to apply to themselves first, before we criticize the consistency of others. Just in terms of values \u200b\u200bof righteousness comes from smile to read the "catechetical sermon" that Roberto Rosso addressed to myself: I am afraid that the new regional coordinator and the Future of Freedom is too used to looking at the speck that is in the eye of others without being able to see the beam that is in his eye.
conclude these few lines of comment suggesting a fact that perhaps not everyone knows: that makes the story on the "Roman step" by Roberto Rosso halfway between the tragic and the comic. About three months ago - September 2, 2010 - on the columns of "L'Espresso" proprio Roberto Rosso, assieme ad alcuni suoi ex colleghi pidiellini, scriveva di “non aver mai espresso l’intenzione di aderire al gruppo politico dell’onorevole Fini” e che rinnovava la sua “più convinta adesione al gruppo politico” di cui faceva parte (Pdl) e, dulcis in fundo, esprimeva “la più ampia fiducia al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e al suo Governo”.
Oggi Roberto Rosso – aderendo a Futuro e Libertà – è riuscito, ancora una volta, a smentire se stesso: questa sua dote naturale sicuramente è stata molto apprezzata da Gianfranco Fini, il gran maestro di tutte le abiure. Per questo l’on. Rosso è stato ritenuto degno di conseguire “ad honorem” il titolo di “ras piemontese” di Fli: se lo è davvero meritato.
Emanuele Pozzolo
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